martedì 22 febbraio 2011

"...tutti i giorni della mia vita"

Specchio, specchio delle mie brame, quale sarà il giorno più bello della mia vita?
Chi non si è mai posto questa domanda?
Io per molte cose sono una ragazza fortunata, penso di aver vissuto molti momenti belli, soprattutto a partire dagli ultimi due anni e mezzo. Ma quando penso a quale sarà quel famoso giorno, io so già cosa mi dirà lo specchio. E non perchè ho una magica sfera di cristallo tra le mani. La risposta che cerco è in realtà quella vorrei che fosse.
E' il sogno di ogni ragazzina. E' il gioco che fai dall'età di sei-sette anni con la tua Barbie preferita. O costringendo a scuola il tuo amichetto del cuore a impersonificare quel ruolo. Già, perchè i maschietti, già da piccoli, odiano cimentarsi in queste cose smielate, con scadenza a lunga termine.
Crescendo, per molti diventa una formalità, un foglio bianco, un impegno gravoso. In giro c'è meno voglia di crederci, certo anche per la crisi economica. Leggi matrimonio e leggi divorzio. Leggi soldi da spendere in avvocati, da versare in mantenimento a mogli/mariti e figli o per mettere in piedi questa "baracca di tradizioni".
Io, invece, non riesco a perderne proprio il lato romantico, non riesco a vedere l'aspetto puramente economico. Sarà l'amore a farmi scrivere, sarò un'incallita sognatrice oppure sarà che guardo troppi film...
Sarà che sono cresciuta in una famiglia di matrimoni duraturi. Penso ai miei nonni, ai miei genitori, che hanno festeggiato le nozze d'argento. E' bello poter vedere con i propri occhi che due persone conosciutesi in discoteca, siano riuscite a portare avanti un matrimonio di venticinque anni e a dar luce a me e a mia sorella.
Sfoglio il loro album di fotografie e ritrovo tutto questo.E la stessa cosa se guardo i genitori del mio ragazzo. Vedo la complicità e l'amore di chi, nel tempo, ha saputo solo guadagnare da quest'unione.
Sin da piccola ho assaporato questa atmosfera. Ricordo che dovevamo comprare le bomboniere per la mia comunione e un sabato eravamo andati in questo famoso negozio in Toscana. Ero affascinata, strabiliata a vedere tutte queste statuine in porcellana e cigni in cristallo. Giravo tra gli scaffali completamente assorta e rapita da questa situazione. Con il ditino mi sporgevo a indicare quei due futuri sposi che si baciavano e abbracciati, parlottavano tra loro sulla tipografia dei bigliettini.
Il reparto confetti. Il paradiso di ogni golosa bambina. Ce n'erano per tutti i palati e l'odore dolciastro era inebriante. Allungati, a cuore, grandi, piccoli, argentati, dorati, rosa, celesti, alla mandorla, alla cannella, al cioccolato e tutti i gusti inimmaginabili.
E poi il settore con i fiocchetti, il tulle, i nastri, la trina e le decorazioni per le confezioni.
Crescevo ritagliando immagini di vestiti da sposa dai settimanali di gossip a casa di mia nonna, che puntualmente si chiedeva il perchè dei misteriosi buchi tra le pagine, e poi, fiera, li incollavo nel mio quadernone.
E poi ci sono i vari "Prima o poi mi sposo", "Il padre della sposa", "Se scappi ti sposo" fino ai più recenti "Bride wars", "27 volte in bianco" e "La rivincita delle damigelle". Quei film da vedere sul divano con il pigiama antistupro addosso e il classico barattolo americano di gelato tra le mani. Penso che potrei recitare buona parte delle battute della wedding planner Maria Fiore o che potrei descrivere nei minimi dettagli tutte le linee dell'abito Vera Wang, tanto conteso da Anne Hathaway e Kate Hudson.
E non penso sia un caso se tutte le favole finiscono con le nozze e un "vissero felici e contenti".
C'è stato un lungo periodo in cui ho pensato che la mia strada potesse essere nel campo dell'organizzazione di matrimoni. Mi ci vedevo troppo con la valigetta-kit correre in assistenza di qualche sposa ansiotica o girare per i più bei castelli in cerca della location perfetta o ancora coordinare il bouquet ai vestitini delle piccole damigelle.
E a proposito, da sempre ogni vetrina che espone abiti da sposa, la catalizzo. Ho una specie di radar, per cui cammino, parlo, mi distraggo ma appena sbircio quel colore, mi fermo di colpo, non parlo più e resto incollata al vetro ad ammirare. Lo faccio con mia mamma, lo faccio quando sono con il mio ragazzo. Che adesso è il primo a farmi notare quei negozi.
Mi piace vedere gli eleganti guanti lunghi, il velo, i diademi, i fiori da fissare tra i capelli, lo scintillio dei cristalli cuciti a mano sul corpetto, il kilometrico strascico. Lo immagino avanzare lieve sul tappeto rosso in chiesa, mentre l'organista suona l'Ave Maria di Schubert, e i bambini che si divertono a rincorrerlo, come se fosse un aquilone, e le bambine che sognano, invece, di averne uno simile per il loro matrimonio. I flash del fotografo che cercano di catturarlo e immortalarlo con la Nikon legata al collo.
Giunta all'altare, penso che anche la più miscredente, la persona meno tradizionalista, debba arrendersi. Ti volti e vedi colui che ami, con cui passerai il resto della vita, momenti belli e giorni grigi. Vedrai come proiettata al cinema una pellicola "Best moments" di ciò che ti aspetta. La persona con cui ti sveglierai ogni mattina e con cui dormirai ogni notte; che ti vedrà struccata e tirata a lucido; che ci sarà quando gli annuncerai una bella notizia e quando avrai avuto una pessima litigata con il capo a lavoro..
Leggi l'emozione nello sguardo, l'arrancare della voce nel farti la promessa e il tremolio della mano nell'infilarti la fede.
E solo allora diventi consapevole che sei nel posto giusto, con la persona giusta. E che per quanto sia un semplice "foglio bianco", ti cambierà la vita.
Till death do us part.


martedì 1 febbraio 2011

Non una storia qualunque

Una storia come la nostra non si dimentica. Nata scritta, lungo quel filo di parole che ci ha presentati, lungo quella sinfonia di note che ci ha uniti.
Un continuo crescendo, un continuo rincorrersi. Farsi male a vicenda, riprendersi senza mai perdersi. Così diversi da essere opposti ma senza mai respingersi.
Ciò che mi ha portata sempre a lottare, a crederci, a fare da scudo a noi, rispondendo agli attacchi nemici con una forza pari o maggiore a quella che ci era rivolta. Il non ascoltare nessuno, allontanare chi ci veniva contro o le intromissioni non gradite. Non avrei mai permesso a nessuno di dire qualcosa contro di te, perchè sarebbe stato qualcosa detta anche contro me. Perchè tu mi vivi dentro, sei un nucleo in me, qualcosa che non si stacca in alcun modo, che ha una forza attrattiva per cui qualunque cosa tu faccia, io non riesco a lasciarti andare.
Perchè sei colui che appena si è affacciato nella mia vita è stato capace di liberarmi da un sentimento intenso ma malato per un'altra persona, l'hai annullato e con la stessa forza sei stato capace di farti spazio, entrare e farmi tua. Per sempre. Perchè io non ho mai visto alcuna scadenza tra noi, non eravamo uno yogurt, che poteva andare a male. No, noi saremmo andati avanti, con lo stesso buono e intenso sapore, senza mai stancarci.
Con te sono cresciuta, mi hai insegnato l'amore, quello vero, puro, che a questi livelli non avevo ancora provato. Ho imparato cosa significa amare e essere amati. Mi hai sempre fatta sentire al sicuro, nel mio castello (ricordi la nostra favola che avevo scritto?) e non avevo mai avuto qualcuno accanto giorno e notte per due anni e mezzo, pronto ad ascoltare i miei malumori per un litigio o un esame andato male. A fianco anche nei momenti belli, forse perchè la fonte di questa felicità eri quasi sempre proprio tu.
Con te ho fatto un sacco di esperienze, le prime; ho imparato cosa vuol dire avere una persona costantemente nella testa e nel cuore; che non devo vergognarmi a camminare mano nella mano con chi amo o a mostrarmi affettuosa in pubblico. Mi hai fatto dimenticare tutti i paletti che ho sempre messo in un rapporto. Con te mi sento libera di essere ciò che sono, in ogni momento e umore.
Tu sei ancora capace di farmi arrossire come la prima volta che ci siamo visti. Un imbarazzo bello, pulito, puerile, che dovrebbe farti capire ancora di più che tu non passi mai e di certo non così facilmente.
Sei in grado di rendermi insicura e inadeguata, come se fosse un primo appuntamento. Gli piaceranno i capelli? E il trucco? E questa maglietta?
Non mi fai mai perdere l'entusiasmo. Ce l'ho ancora quando ci vediamo, quando ti organizzo una sorpresa e voglio che tutto sia perfetto, ce l'ho quando parlo di te o quando semplicemente mi dici qualcosa di carino.
Conosci i miei occhi, conosci quelle pagliuzze chiare immerse nel marrone. Le avevi viste al sole,la prima volta da fidanzati che sei venuto a Livorno.
Sai che anche in loro c'è un po' di te, perchè tra un milione di persone io ti riconoscerei e ancora ti sceglierei, senza curarmi di nessun'altro. Anche se fosse qualcuno a un millimetro da me.
Poi ci sono i giorni in cui mi fai sentire speciale, momenti indimenticabili, fotogrammi che si ripresentano puntuali nei sogni o nell'ascoltare una parola o nel guardare un oggetto che li richiama.
Come il bacio più romantico di sempre, con la pioggia, noi due sotto l'ombrello, fermi al semaforo, e ovunque ti giravi c'erano bellissime lucine natalizie rosa. Non lo dimenticherò mai.
Per non parlare delle quarantotto ore su quarantotto insieme in estate. Sì, insieme funzionamo alla grande.
E poi di ritorno dal capodanno? In macchina, nei sedili posteriori, fianco a fianco a scriverci sms.
Il dormire insieme, abbracciati, è il paradiso per me. Mi sento al sicuro, mi piace accoccolarmi a te sotto le coperte, con le mani intrecciate.
E' l'unico momento in cui riesco a non pensare a niente, ho te accanto e il mondo se ne va.
Io che sveglio te, tu che svegli me e la solita nuvoletta nera sopra la testa di Paperino che ogni mattina a casa mi fa compagnia quando apro gli occhi, sparisce come per magia.

La nostra storia non sarà perfetta, avrà dei problemi, ma tutti i rapporti hanno un qualcosa che non va, qualcosa da guarire.
Nella sua imperfezione è speciale ed è così che fa sentire anche me. E'ciò che che la fa distinguere da tante brutte copie stereotipate allo stesso modo. E non è poco in un mondo di cloni. Io non la cambierei con nessun'altra, con nessun'altra felicità.

E io e te insieme, nella nostra imperfezione, ci distinguiamo da chiunque, siamo irripetibili, come ciò che ci lega. Un sentimento unico, che non ha intenzione di diminuire ed è ciò che mi fa dire che io scelgo ancora, sempre e solo te.